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Assunta Panciatichi di Andrea del Sarto

Andrea del Sarto: Assunta Panciatichi

Andrea del Sarto: Assunta Panciatichi
Andrea del Sarto: Assunta Panciatichi, anno 1522-1523, tecnica ad olio su tavola, 362 x 209 cm., Galleria Palatina, Firenze.

Sull’opera: “Assunta Panciatichi” è un dipinto di Andrea del Sarto realizzato con tecnica a olio su tavola nel biennio 1522-23, misura 362 x 209 cm. ed è custodito nella Galleria Palatina a Firenze. 

L’opera in esame fu realizzata per Bartolomeo Panciatichi (detto “il Vecchio”) che l’avrebbe destinata alla decorazione di un suo altare nella chiesa di Notre-Dame-du-Confort a Lione. Quando il dipinto fu portato a compimento non partì alla volta della Francia: dalle Vite del Vasari si ricava però che un difetto di assemblamento nelle assi costituenti la grande tavola, sebbene realizzata dal famoso architetto-scultore Baccio d’Agnolo (Firenze, 1462 – Firenze, 1543), ne avesse interrotto l’esecuzione.

Dal buono stato di conservazione del supporto pittorico tale ipotesi non appare abbastanza verosimile e, quindi, è più probabile che il cambio di destinazione fosse dovuto all’acuirsi dei rapporti, già non buoni, con l’Oltralpe nel periodo 1525-1529. L’opera venne quindi consegnata a Bartolomeo “il Giovane”, figlio dell’originario committente.

Nel 1526 l’artista ne realizzò una seconda versione, l’Assunta Passerini, attualmente custodita nella stessa galleria. L’opera in esame fu donata dal Panciatichi a Jacopo Salviati, che la trasferì nella propria Villa di Poggio Baroncelli (attualmente “Villa di Poggio Imperiale”). Cosimo I de’ Medici, nel 1548, a causa di motivi politici confiscò ogni bene al Salviati, compresa la villa che nel 1565 ne fece dono al genero Paolo Giordano Orsini, sposato con sua figlia Isabella d’Este.

La villa, dopo diversi passaggi di proprietà tornò, nel 1602, alla famiglia Medici che la destinò a Maria Maddalena d’Austria, moglie di Cosimo II.

Nel 1687 la pregiata pala, oggetto particolari di attenzioni ed elogi da parte degli esperti di storia dell’arte e del pubblico (fu lodata anche dal giovane Rubens), entrò a palazzo Pitti a far parte delle collezioni del gran principe Ferdinando.

In quel periodo l’Assunta Panciatichi fu ingrandita (nella parte alta) per fare pendant con l’Assunta Passerini. Attualmente le due Assunte hanno comune ubicazione (Sala dell’Iliade) e uguali cornici.

Un’attenta analisi sui disegni preparatori ha confermato come la presente versione sia da ritenere la più antica, databile certamente prima del 1526.

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