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Segue dalla pagina 3 Arte classica italica
Intorno ai primi decenni del IV secolo, nella penisola italica, l’arte decorativa della ceramica si sviluppa rapidamente integrandosi con le nuove ricerche della grande pittura.
I centri nevralgici ruotano ancora attorno alle zone lucane dove la sensibilità verso questa forma d’arte è molto alta, ma questo predominio è destinato, in pochi decenni, a subire un forte rallentamento per l’entrata in scena della scuola apula e, soprattutto per il crogiolarsi dei migliori artisti che, sentendosi insuperabili, entrano in una monotona routine subendone gli effetti erosivi.
Altri pittori, invece, vengono influenzati dallo “stile ornato”, derivazione dello stile fiorito ed uno dei principali linguaggi della scuola apula. Tra questi spicca il “Pittore di Brooklyn-Budapest”, alle cui scene in stile fiorito attico, già molto sviluppate, aggiunge dettagli decorativi in piena libertà, come testimonia la nestoride di Londra, dove diverse fronde, che circondano la figura di Dionisio, arricchiscono la scena conferendogli un’atmosfera agreste. In questa decorazione si denota una certa dose di manierismo, come pure nella scena della “Follia di Licurgo” nel cratere a volute di Napoli, dello stesso autore.
Le linee prospettiche, in alcuni tratti si armonizzano, in altri si accavallano, rendendo confuso il senso della spazialità, tuttavia le figure hanno eleganza, armonia e movimento, ed i volti sono colmi di espressività.
La figura femminile, caduta per terra ed in posizione precaria, subisce in tutto il corpo la forza che Licurgo esercita sulla sua testa. Ogni tratto del disegno raffigurante la fanciulla è in armonia con il suo atteggiamento, come dimostra la leggera curva del busto, la posizione delle gambe e la ricerca di un equilibrio fisico che essa tenta appoggiando una mano sul terreno e cercando con l’altra di aggrapparsi in un punto del corpo del suo aggressore. Lo stesso Licurgo, raffigurato con forte dinamismo, ha una espressione di incontrollata follia.
Intorno alla metà del IV secolo, la cultura apula incomincia a far sentire i suoi effetti influenzando con più forza gli artisti delle altre scuole presenti nel nostro meridione.
Tra questi ricordiamo il Pittore del Primato e la decorazione del suo cratere con la scena di Elettra. La prospettiva monumentale non è perfetta, ma molto bene impostata. Le linee di fuga del monumento si dirigono verso più punti d’incontro, pur sempre vicini gli uni agli altri. Elettra, con il volto pensieroso è collocata in un piano superiore a quello del monumento e a quello di Oreste e Pilade. L’anfora che tiene sulle gambe, sulla quale Elettra appoggia l’avambraccio destro, evidenzia le sue caratteristiche di scorcio, tra le quali risaltano la bocca ellittica ed un abbreviato punto d’incontro delle linee prostettiche che ne formano il corpo.
La ricerca di una rappresentazione più vicina alla realtà, riguardo la spazialità ed i volumi, si fa sempre più incalzante, ed Agatarco è il primo artista che riesce a capire meglio l’andamento delle linee di fuga.
Circa mezzo secolo più tardi Panfilo applica questa tecnica completandola con le conoscenze scientifiche della geometria e dell’aritmetica. Analizzando cronologicamente la produzione della scuola apula si rileva la tendenza al perfezionamento delle linee prospettiche.
Sempre parlando di detta scuola, lo stile fiorito attico di cui subisce l’influenza è ancora molto sentito intorno al 380, e durerà ancora per molto tempo, nelle varie tendenze dello “stile ornato”. Agli inizi, gli influssi dell’arte attica sono diretti ed intensi, e lo stile fiorito colpisce in modo totale gli artisti dell’Italia meridionale. Il gruppo del laboratorio di Midia è quello che più fa sentire i suoi influssi.
Tra i primi artisti apuli che seguono intensamente lo stile fiorito spicca il “Pittore di Sarpedone”, valente disegnatore che riesce a conferire alle figure ed agli ambienti un’atmosfera di concreta realtà, anche se talvolta cade in un misurato manierismo. Il suo tratto è elegante ed armonioso nonostante si perda in minuziosi particolari del panneggio; la sua maestria è evidente soprattutto nel conferire viva espressività ai volti.
Insieme agli sviluppi dello stile ornato, si svolgono parallelamente altri tipi di ricerche con nuove tendenze pittoriche destinate a crescere nel corso dei decenni. Tuttavia molti artisti rimangono ancora legati all’influente laboratorio di Midia da cui assorbono – oltre al linguaggio, alle tematiche e alla struttura compositiva – anche la tecnica del tratto per la realizzazione delle figure e soprattutto del panneggio.
Però una sorta di cambiamento si intravede anche in questi ultimi, soprattutto negli atteggiamenti delle figure che iniziano a caricarsi di un certo manierismo. Con il Pittore di Dionisiaco, la rappresentazione degli scorci relativi alla figura incomincia ad essere completa e non più riferita ad una parte del corpo. Entrambi i cavalli che trainano il carro di Atena hanno la parte anteriore del corpo collocata su un piano più vicino rispetto a quello in cui si trova la loro parte posteriore.
Gli scorci dei cavalli conferiscono volumetria e spazialità alla composizione nonostante le enormi dimensioni di Atena che, trovandosi in un piano più in profondità, dovrebbe risultare più piccola.
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