Annibale Carracci: Ritratto di Claudio Merulo
Sull’opera: “Ritratto di Claudio Merulo” è un dipinto autografo di Annibale Carracci realizzato con tecnica ad olio su tela nel 1587, misura 92,5 x 68,5 cm. ed è custodito nelle Gallerie Nazionali di Capodimonte, Napoli.
Sotto la mensola, sul bordo della tavola di appoggio, è scritta la data in cifre romane, mentre su uno dei tre libri è riportata la sigla “V. E.”.
Lo studioso di storia dell’arte Campori nel 1870 cita il quadro come riportato in un inventario datato 1680 appartenente alla collezione Farnese nel “Palazzo del Giardino” di Parma, specificando che alla tela era abbinata una dettagliata descrizione, dove peraltro non si parlava di identificazione del personaggio. Gli studiosi di Storia dell’arte assegnavano l’opera al Carracci, ma non all’unanimità fino al 1895. In tale data il Ricci parlò di alcune opere dellartista custodite nel R. Museo di Napoli nella sua “Napoli Nobilissima”.
Anche questa tela subisce gli influssi della pittura del Correggio. L’effigiato fu subito identificato dalla critica ufficiale nel musicista compositore Claudio Merulo da Correggio (1533-1604).
Poco dopo, per via delle iniziali “V.E.”, si pensò di abbinarlo al tipografo Erasmo Viotti, ma tale ipotesi fu subito rifiutata perché in quel periodo era categorico porre l’iniziale del nome prima del cognome.
Pertanto l’identificazione di Merulo diventa più attendibile e viene rafforzata dal fatto che, questi, diventò organista della cattedrale di Parma e della chiesa della Steccata, avendo diretti rapporti con Ranuccio Farnese che l’artista era solito frequentare.