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Compianto su Cristo morto (Berlino) di Carpaccio

Carpaccio: Compianto su Cristo morto (Berlino)

Carpaccio: Compianto su Cristo morto (Berlino)
Carpaccio: Compianto su Cristo morto, cm. 145 x 185, Staatliche Museen, Berlino.

Sull’opera: “Compianto su Cristo morto” è un dipinto autografo di Carpaccio, realizzato con tecnica a olio su tela  nel 1510, misura 145 x 185 cm. ed è custodito negli Staatliche Museen a Berlino. 

Anche questo dipinto, come quello della pagina precedente, reca la firma falsa così riportata: “ANDREAS MANTINEA. f.”, che creò non poca confusione alla critica per un lunghissimo periodo.

Secondo gli esperti di storia dell’arte la configurazione di quest’opera con il Cristo morto, corrisponde a quella tipica della pittura veneta del periodo, ispirata certamente alla tradizione dell’arte bizantina.

L’integrazione con la figura dell’anziano cogitabondo, probabilmente Giobbe (si veda l’opera precedente), secondo Lauts (1962), si richiama al san Matteo (XXVII, 52).

In secondo piano, dietro l’albero con Giobbe, la Madonna viene sorretta e confortata dalla Maddalena, mentre più a destra, san Giovanni Evangelista viene ripreso dal dietro (un sicuro richiamo al Mantegna, che in parte può giustificare l’errore della critica del periodo in relazione alla discussa firma). Sul lato opposto,  sempre sullo stesso piano prospettico, appaiono figure di soldati turchi.

Tutta la zona è cosparsa di teschi e altre ossa, che richiamano chiaramente alla fine dell’uomo; nel piano successivo, al centro, si vedono sepolcri violati, con altri resti umani ed un personaggio scheletrico in piedi. Sopra le tombe, due figure bucoliche, di cui quella in piedi intenta a suonare una tromba.

In tutta la composizione appaiono colonne spezzate, lapidi e frammenti di ogni cosa, anch’essi intesi come simbolo allusivo all’umana caducità.

Nei piani di fondo, nella zona destra della tela, la visione di un vasto paesaggio con svariate figurine di tipo orientale, che penetra in profondità attraverso una distesa d’acqua, fino a degradarsi al porto e ai monti remoti, con un cromatismo e contrasti sempre più deboli, che si confrontano con un cielo vivo ed assai movimentato.

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