Site icon FRAMMENTIARTE

La Pala di San Marco di Beato Angelico

Beato Angelico: La Pala di San Marco

Beato Angelico: Pala di San Marco - tavola principale
Beato Angelico: Pala di San Marco – la tavola principale cm. 220 x 227, Museo di San Marco, Firenze.

        Sull’opera: La “Pala di San Marco” comprende una serie di dipinti di Beato Angelico, realizzati con aiuti nel 1438-40 impiegando la tecnica a tempera su tavola. L’opera, smembrata nelle sue parti, si trova in diversi Musei.

Il grande complesso pittorico fu realizzato per la chiesa conventuale di San Marco a Firenze e destinato alla decorazione dell’altar maggiore dedicato a San Cosma e San Damiano.

L’opera viene citata con grande lode sin dalle prime fonti, ad iniziare da Antonio Tucci Manetti (1423? – 1497?). In seguito alla demolizione della chiesa – per una nuova ricostruzione della stessa – la pala dell’Angelico fu trasferita nel convento (fonte:Cinelli in “Bellezze di Firenze” ed. 1677), da dove passò all’Accademia, e quindi nel Museo fiorentino di San Marco.

La predella venne divisa in più parti, ed al Museo di san Marco rimangono soltanto due delle nove raffigurazioni sparse per i vari musei nel mondo (si veda nella tabella delle illustrazioni, sotto riportata).

La generale stesura pittorica viene attribuita all’unanimità all’Angelico e collocata cronologicamente intorno agli anni 1438-40, in riferimento alla decisione (documentata) di Cosimo de’ Medici (1438) di voler trasferire a Cortona il trittico di Lorenzo di Niccolò Gerini che decorava l’altar maggiore della chiesa conventuale di San Marco, l’anno in cui la pala in esame era effettivamente stata eseguita e trasferita nella chiesa (una scritta apposta sul trittico indica, appunto, il 1440).

In ogni modo, l’opera non poteva essere stata realizzata prima del 1438, e, volendo non considerare la data apposta sul trittico, l’anno non poteva andare oltre il 1443, nella cui festa dell’Epifania venne consacrato l’altare della chiesa, rinnovata dal Michelozzo (Firenze, 1396 – Firenze, 1472).

Come sopra accennato, il meraviglioso complesso ci è pervenuto con la predella smembrata e, per di più – e questa è la cosa più grave – con imperdonabili ed irreversibili danneggiamenti, inferti in seguito ad una errato procedimento di pulitura con la soda caustica. Il fatto che questa permettesse una veloce ed efficace pulitura, riportando il cromatismo agli originali splendori, non aveva fatto presupporre ai restauratori che questa sostanza chimica avrebbe continuato ad agire nel tempo, consumando letteralmente gli strati superiori, spegnendoli.

Purtroppo anche se le ampie zone di sofferenza sono state in parte migliorate dal restauro del 1955 – eseguito da Edo Masini  in occasione della mostra dell’Angelico –  non si sono potuti raggiungere gli antichi splendori del cromatismo, come testimoniano – e questo è positivo – le raffigurazioni degli scomparti, seppur divisi, della predella.

Quella dell’Angelico è considerata come la più bella pala d’altare del XV secolo.

La tavola principale e le raffigurazioni della predella:

misure ubicazioni e link pagine

Pala di San Marco – tavola principale – Madonna col Bambino, angeli, santi e il crocifisso. cm. 220 x 227, Museo di San Marco, Firenze.

Tavola principale, particolare del crocifisso, cm. 220 x 227, Museo di San Marco, Firenze.

Predella: primo scomparto – Guarigione di Palladia, cm. 36,5 x 46,5, National Gallery di Washington.

Predella: secondo scomparto – I santi Cosma e Damiano davanti a Lisia, cm. 38 x 45, Alte Pinakothek, Monaco.

Predella: terzo scomparto – I santi Cosma e Damiano salvati dall’annegamento, e Lisia liberato dai demoni, cm. 38 x 45, Alte Pinakothek, Monaco.

Predella: quarto scomparto – I santi Cosma e Damiano vanamente condannati al rogo, cm. 37 x 46, National Gallery of Ireland, Dublino.

Predella: quinto scomparto – Cristo morto con la Vergine e i santi (Pietà), cm. 38 x 46, Alte Pinakothek, Monaco.

Predella: sesto scomparto – I santi Cosma e Damiano vanamente crocifissi e lapidati, cm. 38 x 46, Alte Pinakothek, Monaco.

Predella: settimo scomparto – La decapitazione dei santi Cosma e Damiano, cm. 36 x 46, Louvre, Parigi.

Predella: ottavo scomparto – La sepoltura dei santi Cosma e Damiano, cm. 37 x 45, Museo di San Marco, Firenze.

Predella: nono scomparto – La guarigione del diacono Giustiniano, cm. 37 x 45, Museo di San Marco, Firenze.

La riproduzione dei contenuti di questo sito web di Arte, anche eseguita soltanto in parte, è vietata.
Exit mobile version