Carlo Crivelli: Polittico di Montefiore
Sull’opera: “Il polittico di Montefiore” è un un complesso pittorico autografo di Carlo Crivelli, realizzato con tecnica a tempera su tavola nel periodo a ridosso del 1470 (probabilmente nel 1471-72). Si trova diviso a “scomparti” nei vari musei, gallerie, pinacoteche e chiese del mondo.
Descrizione e storia del polittico
Il polittico di Montefiore, che venne realizzato dall’artista poco dopo il 1470, fu commissionato per la chiesa di San Francesco di Montefiore dell’Aso (provincia di Fermo).
Laggiù vi rimase fino alla metà dell’Ottocento, quando molti riquadri vennero acquistati dall’antiquario Vallati di Roma che, nel periodo dal 1859 al 1862, li immise sul mercato disperdendoli fra i vari acquirenti.
Le tavole che rimasero a Montefiore si trovano attualmente riunite in un “anomalo” polittico nella chiesa di Santa Lucia. Attualmente sembrano perduti tre elementi della predella e il santo a mezzo busto che sovrastava al “San Francesco” (museo di Bruxelles).
Il complesso pittorico fu ignorato dagli studiosi sino alla fine dell’Ottocento. Soltanto nel 1907 il Cantalamessa – per primo – lo riferì al Crivelli. Il polittico, che tra l’altro non era ancora pienamente ritenuto autografo dal resto della critica – il Geigernel 1913 l’assegnava a Vittore – venne per fortuna salvato da un decreto ministeriale del 1908 che non ne permetteva la vendita (fonte: “Bollettino d’Arte” 1908). Finalmente dal 1925 l’opera venne assegnata all’artista: all’ipotesi del Serra (1925), il primo tra i nuovi sostenitori, seguì la dichiarazione di conferma del Berenson (1932) che però più tardi (1936, 1957) ammetteva anche interventi di collaboratori convincendo lo stesso Serra.
In occasione della Mostra allestita ad Ancona il polittico veniva indicato dallo Zampetti (1950) come opera “mirabile” integralmente crivellesca, al quale – sempre nel 1950 – si allinearono il Pallucchini e Podestà. Sempre allo Zampetti (1951; 1952) si deve l’assegnazione degli altri riquadri e la prima ricostruzione ideale delle tavole dell’intero complesso pittorico, nel quale il critico negava l’ipotesi che il pannello mancante della cimasa fosse il il “Sant’Agostino” (57 x 35 cm., Museo Arcivescovile di Ultrecht), non accettabile per le differenze di dimensioni di provenienza e di stile.
Secondo la prima ipotesi dello Zampetti, la predella avrebbe dovuto avere tredici elementi — mentre sembra più accettabile un numero inferiore, cioè 11, quante ne contiene il polittico di Ascoli — di cui tre perduti ma timidamente identificabili nelle tavole di “San Filippo” (27,5 x 19,5 cm., Prohei, Amsterdam), “San Bartolomeo” (28 x 21 cm., Civiche Raccolte d’Arte), Milano e “San Giovanni Evangelista” (28 x 21 cm., Civiche Raccolte d’Arte), palesemente però abbinabili – secondo lo Zeri (1961) – ad altro complesso pittorico del Crivelli.
La cronologia ipotizzata dallo Zampetti, riferita al 1475 in base alla tipica semplificazione formale, viene anticipata al 1471-72 dallo Zeri (1961) – come già propose il Van Marle nel 1934-36 – per le molteplici affinità con opere crivellesche di quel periodo.
Nel 1960 a Firenze, in occasione dell’imminente mostra di Venezia, il polittico fu sottoposto ad un accurato restauro. Per la ricostruzione del complesso si veda la foto in bianco e nero.
Dettagli dei vari scomparti del polittico: Le opere sono – escluso un elemento della predella, “San Pietro Apostolo” – tutte realizzate con tecnica a tempera su tavola.
Registro centrale
Cuspidi
Predella
San Giovanni Evangelista, 31 x 23 cm., Institute of Arts di Detroit.Primo elemento (a sinistra) della predella. Appartenne all’antiquario Vallati dal quale passò (1859) alla collezione dell’inglese H. Cronwall Legh. Nel 1927 probabilmente era a Londra in proprietà di Colnaghi con il San Pietro Apostolo, il Cristo Benedicente e l’apostolo (forse San Paolo). Si trova nel museo dal 1936.
San Luca, 30,5 x 20,3 cm., National Trust, Upton Hause (Banbury).Secondo pannello a partire da sinistra. Con l’ “Apostolo con rotulo” condivise la vicende esterne del “San Giovanni Evangelista” fino al 1927, quindi appartenne al londinese Bearsted. Si trova nell’attuale sede dal 1948.
Apostolo con rotulo, 30,5 x 20,3 cm., National Trust, Upton Hause (Banbury).Terzo pannello. Stessa storia del precedente.
San Pietro Apostolo, 28 x 21 cm., Institute of Arts, Detroit.Affiancava a sinistra il Cristo Benedicente. Dalla collezione Legh – si vedano le note sopra – nel 1906 passò a Langton-Douglas. Nel 1927 pervenne a Colnaghi (si legga sopra al San Giovanni Evangelista); dal 1936 si trova nel museo di Detroit. Per uno studio preliminare, o copia tratta da questo pannello, si veda la foto sottostante.
San Pietro Apostolo, 20 x 11,5 cm., Fogg Art Museum, Cambridge (Mass.).Realizzato a penna su pergamena (fonte:Von Hadein, 1925). Venne ritagliato lungo i contorni della figura. L’opera, unico disegno riferibile – per ora – al Crivelli, proviene dalla raccolta fiorentina Loeser. Studio preliminare o copia di cui alla figura sopra descritta.
Cristo Benedicente, 32 x 23 cm., Sterling and Francine Clark Art Institute, Williamstown.Elemento centrale della predella. Per la storia esterna si veda il primo riquadro.
Sant’Andrea, 28 x 21 cm., Accademy of Arts (Kress), Honolulu.Pannello di destra. Per la storia esterna si veda il primo riquadro della predella.
Apostolo (probabilmente San Paolo), 28 x 21 cm., Accademy of Arts (Kress), Honolulu.Pannello di destra. Per la storia esterna si veda il primo riquadro della predella.
Apostolo con rotulo, 28 x 21 cm., R. Lehman, New York. Riquadro ubicato a destra: Esso condivide la storia esterna dei precedenti fino al 1927, quando dalla raccolta Langton-Douglas pervenne al museo di New York.