Carpaccio: San Giorgio uccide il drago (Venezia)
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Sull’opera: “San Giorgio uccide il drago” è un dipinto autografo di Carpaccio, appartenente al “Ciclo di S. Giorgio degli Schiavoni”, realizzato con tecnica a olio su tela – probabilmente – nel 1507, misura 141 x 360 cm. ed è custodito nella Scuola di San Giorgio a Venezia.
Il quadro è conosciuto anche con il titolo “II Trionfo di san Giorgio”. In basso, a sinistra della scena dell’uccisione del drago c’è il solito cartiglio che dovrebbe riportare la scritta con data e firma, ma nulla è possibile leggerci.
L’episodio è tratto dalla “Legenda aurea” ove si narra che, dopo aver colpito il drago, san Giorgio chiese ed ottenne dalla principessa la cintura della sua veste per impiegarla come un vero e proprio guinzaglio, al fine di trascinare l’orribile creatura nella piazza principale di Selene, dove gli diede il colpo finale.
All’uccisione del drago, che in definitiva azzerava il pericolo per la popolazione, assistono – nel gruppo a sinistra – la regina a cavallo, re Aia, la stessa figlia col seguito e la fanfara.
Nel gruppo a destra notiamo i dignitari vestiti con sgargianti abiti orientali, dinanzi ai loro bardati cavalli. Sullo sfondo, nella parte centrale, appare un tempio arieggiante, che richiama silografie del Reeuwich raffigurate nel libro dei Breydenbach, il Tempio di Salomone a Gerusalemme ed il Santo Sepolcro.
Dette costruzioni richiamano quelle dell’ “Incontro dei fidanzati” del ciclo “Sant’Orsola”.