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Barocco: il meraviglioso Seicento italiano nella pittura

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Dal Manierismo al Barocco

Il Seicento e il Barocco: tra la fine del XVI secolo ed i primi anni del XVII in Italia, come sviluppo del Manierismo, si forma uno stile che manifesta una nuova concezione della natura reale e del mondo, dei rapporti fra gli individui, della funzione dell’arte stessa, sia nel campo del potere civile e religioso, sia in quello del semplice e privato godimento di “ciò che è bello”.

L’ARTE BAROCCA

Caravaggio: La Sacra Famiglia
Caravaggio: La Sacra Famiglia

Il Seicento e il Barocco: il termine “Barocco” deriva da un’antica parola spagnola (barrueco, o francese baroque) con la quale si indica una perla dalla forma inconsueta. Il termine viene diffuso nell’età neoclassica con lo specifico intento di screditare il periodo che segue il Rinascimento. Un discredito che durerà oltre due secoli, fino a quando, nei primi del Novecento viene considerato, da tutti gli studiosi di Storia dell’arte, come lo sviluppo del tardo Rinascimento.

In tutto questo periodo, il Seicento è visto come un secolo decadente, di artificiosità, di turgida eloquenza, di enfasi, di troppa facilità tecnica e di superficialità.

Annibale Carracci: Il Camerino Farnese

Certamente non si può negare che alcuni eccessi di maestria e di retorica ci siano stati, ma nella globalità l’arte barocca ha oggi una considerazione molto positiva.

È questo il secolo nel quale nasce il melodramma, i grandi esperimenti della scienza ed i metodi sperimentali nel campo dell’arte.

Motore principale dell’arte barocca è Roma che con i suoi papi la sviluppa prevalentemente seguendo criteri di ordine sociale e soprattutto spirituale. Il pontefici che più degli altri hanno dato il loro contributo sono Urbano VIII ed Innocenzo X, i quali hanno praticamente proseguito un programma iniziato nel Cinquecento, in seguito alla risoluzione della grande crisi della Chiesa.

Nel campo pittorico, l’importanza del disegno si affievolisce nei confronti della coloristica e della luminosità creata dai vivi contrasti che manifestano la parte più interiore della pittura barocca, maestosa e nello stesso tempo cupa e malinconica.

Annibale Carracci: Il mangiatore di fagioli

Durante il corso del Seicento la Chiesa romana,  ormai pienamente affermata e ancora vincente dopo lo scisma del protestantesimo e il concilio tridentino, si serve in modo sistematico dell’arte per un’efficiente raffinata azione propagandistica e di estensione delle nuove richieste  di ideali e di culto. Così le grandi monarchie di tutta l’Europa affidano agli artisti di ogni campo l’incarico di creare, per il potere regale e l’autorità dello stato, un’immagine imponente e convincente.

Il Barocco è uno stile caratterizzato con forza in senso spettacolare, illusionistico, grandioso, formale, che ha generato nel tempo numerosi giudizi critici e posizioni in diretto contrasto, sia in senso negativo dall’età neoclassica, sia in senso positivo dall’età moderna; salvo qualche rara eccezione, i modelli e gli elementi caratteristici di questo stile si sono mantenuti ben saldi per tutto il corso del Seicento, giungendo per certi aspetti, ai primi anni del Settecento con varianti che giustificano, per quest’ultima fase di creatività, il termine di tardo barocco.

Caravaggio: La Madonna del Rosario

I principali elementi distintivi dello stile barocco sono la trasfigurazione dell’oggetto appartenente alla natura, l’alterazione delle proporzioni canoniche, gli effetti di vario ampliamento e contrazione dello spazio, gli inganni ottici, prospettici e coloristici. Artifici che riescono a moltiplicare gli effetti emozionali dell’opera, a suscitare situazioni di immediata sorpresa e meraviglia, a rendere comprensibile e comunicabile anche ciò che è irraggiungibile dalla comune esperienza.

Viene ricercata dagli artisti la continuità infinita tra spazi esterni e spazi interni, tra spazio architettonico e spazio riportato sulla tela, ma anche tra artificio e natura, al punto da spingersi sino all’impiego di elementi naturali (acqua e luce) nella creazione artistica e alla compenetrazione di tutte le arti, al fine di rendere il fruitore dell’opera, contemporaneamente, spettatore e attore.

Nonostante le trasfigurazioni, le alterazioni ed i grandi contrasti portati agli eccessi, l’artista ha in questo periodo un’amabile corrispondenza con la natura e la sua realtà: i paesaggi e le nature morte, classificate a suo tempo come creazioni di basso livello, rimangono oggi le più schiette ed aperte espressività pittoriche del periodo. La tecnica progredisce molto velocemente grazie a questo suo forte valore espressivo.

Frammenti su: il Seicento e il Barocco

Il Barocco è stato discreditato fino ai primi anni del secolo scorso.

La scenografia  domina nell’arte barocca alla stessa stregua della luminosità con i suoi fantastici effetti.

Nel periodo barocco il peso dell’architettura è soverchiante e le nuove costruzioni risultano più grandiose di quelle rinascimentali, i giardini sono imponenti.

Roma è un centro nevralgico per l’arte barocca.

Il Barocco si può considerare come lo sviluppo del tardo Rinascimento (Manierismo), cioè la continuazione del Rinascimento.

Il “secentismo” stava ad indicare un periodo di artificio, di gonfia eloquenza, di tanta facilità tecnica, di approssimativo senso di teatralità.

I papi Urbano VIII ed Innocenzo X, hanno dato un grosso contributo allo sviluppo dell’arte barocca

Si diceva : “la creazione poetica si deve distinguere dallo scadente ed effimero barocchismo.

Frammenti

(fonti delle ricerche: “L’arte italiana” di Mario Salmi):

Le radici dell’arte barocca sono rintracciabili in Italia negli ultimi decenni del XVI secolo. Il Barocco reagisce al Manierismo. Questo, per le nuove generazioni di artisti, porta dentro di sé inquietanti tendenze orientate al superamento delle tematiche tradizionali, enfatizzando il difforme e l’asimmetrico, oltre che ricorrere a sofisticati contrasti cromatici. La parola d’ordine diventa: ordine classico.

La scuola dei Carracci contribuisce a liberare l’arte dalle svariate e complicate forme manieristiche.

Anche il Caravaggio contribuisce, alla stessa stregua del Carracci, ma con un orientamento più naturalistico, nonostante i suoi accenti drammatici ed i forti contrasti di chiaroscuro.

Il centro nevralgico della cultura barocca è Roma, che richiama a sé pittori provenienti da ogni parte d’Italia e dall’estero. Tra questi ultimi, Lorrain e Poussin.

Intorno agli anni Trenta (siamo nel Seicento) trionfa l’affresco decorativo, che caratterizzerà inconfondibilmente il periodo. In molte chiese romane rimangono bellissime testimonianze: nella chiesa di Sant’Andrea della Valle a Roma con l’assunzione della Vergine realizzato da Giovanni Lanfranco, nel Palazzo Barberini a Roma con Il trionfo della Divina Provvidenza realizzato da Pietro da Cortona, nella chiesa del Gesù a Roma con il Trionfo del nome di Gesù realizzato dal Baciccia.

Nella scultura e nell’architettura, esponente incontrastato risulta essere Gian Lorenzo Bernini. Tra le moltissime sue opere scultoree si ricorda l’Apollo e Danfne, Il Ratto di Prosperina, l’Estasi di Santa Teresa, il Baldacchino bronzeo  e la Cattedra in San Pietro, il colonnato di piazza San Pietro, Palazzo Ludovisi (Montecitorio), Palazzo Chigi, la Fontana dei fiumi, la chiesa di Sant’andrea al Quirinale ……

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