Hieronymus Bosch: Ascesa all’Empireo
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Sull’opera: “Ascesa all’Empireo” è uno dei quattro dipinti appartenenti alla serie delle “Visioni dell’aldilà”, prevalentemente attribuito a Bosch, realizzato con tecnica a olio su tavola nel 1500-04, misura 87 x 40 cm. ed è custodito nel Palazzo Ducale a Venezia.
La composizione in esame, tra le quatto della serie a cui appartiene, è quella più struggente, soprattutto per l’eccezionale e fantastico ingresso a struttura cilindrica, fatto da fasce “prospetticamente” concentriche che, secondo il Tolnay, probabilmente simboleggiano le sfere celesti, non estranee all’iconografia del tardo-medioevo (Baldass riferisce la scena alle miniature del Quattrocento).
Qui il Bosch riesce a trasfigurare – attraverso equilibrati effetti di luce e di colore – le anime nel loro aspetto più toccante, le quali sembrano venire completamente assorbite dai raggi divini provenienti dal fondo, in un incedere a zigzagante per tutto il luminoso tunnel, con conseguente e graduale perdita di peso e con gli angeli guida che le accompagnano fino al raggiungimento della luce suprema (fonte: Tolnay che le collega al Paradiso dantesco ma che, nel considerare il condotto, si riferisce anche alla “colonna di gloria” del manicheismo, dove le anime raggiungono il regno divino.