Glossario di termini artistici ed architettonici (da codice a dolmen)
Codici: singole tavolette o gruppi di tavolette lignee cerate che nell’antichità venivano usate per scriverci sopra. Il termine si è poi conservato per indicare un raggruppamento di fogli ripiegati dal centro, legati e ritagliati a costituire un libro.
Collage: Tecnica grafica, ma anche pittorica, ove vengono impiegati ritagli e frammenti di materiali diversi incollati su una superficie. Questa tecnica, che permette all’artista di esprimere la sua più completa e libera creatività, si ottiene con l’assemblaggio di qualsiasi tipo di materiale, incollato sui più svariati supporti, dalla tela alla carta, al cartoncino, al legno, al rame, ecc..
Colonna: Elemento architettonico portante verticale che si presenta con sezione circolare. Generalmente è formata dalla base, dal fusto e dal capitello (in alto che media con le travi sovrapposte). La forma del fusto, che è a sezione cilindrica, varia in dipendenza dell’altezza. Se la sezione ha una forma diversa da quella circolare, viene propriamente definita pilastro. Può essere del tipo “monolitico” (unico blocco) o costituita da elementi sovrapposti detti “rocchi”.
Compendiario: Trattasi di uno stile pittorico, impiegato dagli antichi romani, le cui caratteristiche principali sono: da pennellate decise e veloci, macchie di colore ed assenza di disegno preparatorio.
Concio: Elemento a forma di cuneo impiegato nella costruzione degli archi.
Contrafforte: sporgenza muraria esterna aggiunta quando vi è la necessità di migliorare la staticità degli edifici, soprattutto in presenza di grandi sollecitazioni orizzontali dovute a volte di copertura ed archi.
Cordonatura: Elemento decorativo convesso.
Cornice: In Architettura è un elemento decorativo che corre in orizzontale sulla facciata di un edificio lungo il punto di sovrapposizione dei piani. Quando la cornice viene posta a coronamento dell’edificio viene detta “cornicione”.
Coro: In Architettura il coro è terminale della chiesa che comprende l’area absidale. Tale spazio è riservato ai monaci ed ai cantori.
Costoloni o nervature: Sono elementi disposti sulle volte a crociera. Queste vengono così suddivise convogliando le forze di scarico verso i pilastri sottostanti.
Cratere: Il principe dei vasi antichi. La sua caratteristica è di avere la bocca larga di diametro superiore alla pancia. In tal modo era facilmente utilizzato per servire a tavola sia portate di cibo cotto che vino o altri liquidi. In base alla posizione e alla forma dei manici (sempre pari a due) il cratere veniva detto a volute, a calice, a colonnette (o kelebe) o a campana.
Crepidoma: Il termine indica il basamento – solitamente rialzato di tre gradini dal suolo – appartenente ad un tempio greco.
Cripte: Sono aree coperte a volta, situate sotto una chiesa o nel suo seminterrato, generalmente sotto il presbiterio, ed utilizzate per la conservazione delle reliquie.
Criptoportico: Portico coperto, compreso nel perimetro esterno, che nell’antica Roma veniva realizzato nelle residenze come corte interna. Generalmente circondava giardino e le vasche.
Cubicolo: Nelle case dell’antica Roma era l’ambiente destinato alle camere da letto.
Cupola: La cupola è una volta a forma emisferica. Quando ha il profilo di una perfetta sfera essa è impostata su una base circolare, mentre con un profilo poligonale è costituita da spicchi raccordati in costoloni.
Cuspide: Motivo decorativo, impiegato soprattutto nell’architettura e nella pittura gotica, a forma di triangolo isoscele ad angolo acuto.
Dagherrotipia: Era una tecnica fotografica impiegata agli esordi, basata principalmente sull’impiego di lastre ricoperte da una velatura d’argento resa sensibile alla luce.
Deambulatorio: Nell’antica Roma, in architettura, con detto termine veniva indicato un lungo corridoio di un interno. Nell’architettura romanica e gotica, invece, viene utilizzato per indicare il circuito a forma di U, praticabile dietro il coro, detto anche “ambulacro”.
Decollage: Tecnica assai simile al collage, inventata da Mimmo Rotella. Si distingue da essa dal modo in cui vengono incollati i vari elementi raffigurativi: Si preparano più strati di fogli incollati tra loro e poi, man mano, si strappano i vari spazi – più o meno insignificanti – facendovi apparire le immagini sottostanti.
Decumano: Con detto termine si indicavano, nell’urbanistica romana ed ellenistica, le strade che andavano in senso est-ovest, che intersecavano perpendicolarmente i cardi, strade con andamento nord-sud.
Dittico: È formato da due tavole dipinte (ante), collegate insieme tramite cerniere a in modo che possano richiudersi a libro.
Dolmen: È il termine impiegato per le prime costruzioni praticate nell’era preistorica. Il dolmen era generalmente formato da due grandi blocchi lapidei, piantati in verticale nel terreno, sormontati da una lastra orizzontale.
Domus: Trattasi di un tipo di abitazione dell’antica Roma. La “domus romana”, domicilio privato, si trovava entro le mura della città e si differenziava dalla villa suburbana – sempre privata – che era situata al di fuori della città. La villa rustica era invece situata in campagna e corredata di ambienti integranti per lo svolgimento di lavori agricoli. La domus era abitata da ricchi patrizi, mentre le “insulae”, palazzine fatiscenti, erano destinate alle classi povere.
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