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Ecce homo (di New York) di Antonello da Messina

Antonello da Messina: Ecce homo (di New York)

Antonello da Messina: Ecce homo (di New York)
Antonello da Messina: Ecce homo, cm. 42,5 x 30,5, Metropolitan Museum of New York.

Sull’opera: “Ecce homo” è un dipinto autografo di Antonello da Messina, realizzato con tecnica a olio (previa stesura a tempera) su tavola nel 1470, misura 42,5 x 30,5 cm. ed è custodito nel Metropolitan Museum of New York. 

Tradizionalmente alla presente composizione si fa riferire il seguente passo di V. Auria in “Il Gagini redivivo” (anno 1698): “Viveva Antonello da Messina nell’anno 1470, il che ho visto in un suo quadro molto eccellente d’un Ecce Homo, in casa del sig. don Giulio Agliata in Palermo, dove vi sono scritte queste parole: ‘Antonellus de Messina me fecit 1470′”.

Non tutti i critici di storia dell’arte sono d’accordo in tale identificazione per il significativo divario tra la firma citata dall’Auria e quella che si legge sulla tavola, già abbastanza rovinata nel periodo in cui fu interpretata dal Cavalcaselle intorno alla metà dell’Ottocento: “Antonellus rness(…)n (…) me pin(…)t” (tra l’altro letta diversamente dal Vigni come “ANTONELLUS MESSANEN …”). per tal motivo la citazione dell’Auria sembra riferirsi probabilmente all’Ecce Homo del Collegio Alberoni di Piacenza.

Per quanto riguarda la vicenda storica dell’opera, si sa per certo che appartenne ai Tarsia e ai duchi di Grasso (Sicilia), ai Lazzari e a G. Zio (Napoli), al barone A. Schickler (Parigi), a M, Friedsman (New York). Nel 1931 pervenne al Metropolitan Museum of New, l’attuale sede.

Il periodo della realizzazione viene generalmente riferito intorno al 1470, mentre Lionello Venturi (“A” 1908) lo ritarda di qualche anno.

La stesura pittorica venne realizzata velature d’olio su una preventiva passata a tempera. L’opera risulta assai svelata e ritoccato.

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