Carpaccio: Martirio dei pellegrini e il Funerale della santa
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Sull’opera: Il “Martirio dei pellegrini” e del “Funerale della santa” sono due scene di un unico dipinto – autografo – di Carpaccio, appartenente al “Ciclo di sant’Orsola”, realizzato con tecnica a olio su tela nel 1493, misura 271 x 561 cm. ed è custodito nell’Accademia di Venezia.
Sul cartiglio posto alla base della colonna, che suddivide il telero in due zone, sono riportate la firma e la data: “VICTORIIS CARPATIO / VENETI. OPVS / MCCCCLXXXXXIII”.
Le due parti di tela si distinguono per due composizioni con episodi diversi: in quella più ampia, a sinistra, viene descritta la vicenda della strage delle vergini, compagne dei due fidanzati, e dei pellegrini, in un ampio prato che si chiude verso uno sfondo colmo di folti alberi ed un colle ricco di vegetazione che sale – dietro l’accampamento militare – verso le mura della città.
Orsola, in primo piano, al centro (un po’ spostata verso sinistra), è in ginocchio dinanzi al guerriero che la sta uccidendo con una una frecciata (fra i due – si presume – c’è il “principe unno suicida”, che per molti studiosi di storia dell’arte appare piuttosto come un vero e proprio assalitore nell’atto di tirar fuori la sua spada); dietro la ragazza, la scena dello sgozzamento di papa Ciriaco, ai piedi dell’albero.
Nella zona di destra, assai più piccola di quella appena descritta, il funerale della martire, distesa su un catafalco sorretto da quattro prelati, il cui corteo – composto da nobili personaggi – si perde verso la folla raggruppata tra gli edifici della cittadella.
La salma sta entrando in una costruzione sulla quale appare, in scorcio, la scritta ‘VRSULA” in caratteri lapidari, che fa pensare ad un’immensa tomba; in basso a destra, ai piedi della scalinata, una donna in orazione.