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Il Canal Grande da Campo San Vio presso il Ponte di Rialto del Canaletto

Canaletto: Il canal grande da campo San Vio presso il ponte di Rialto cm. 144 x 207, Collezione Mario Crespi, Milano.

Canaletto: Il canal grande da campo San Vio presso il ponte di Rialto cm. 144 x 207, Collezione Mario Crespi, Milano.

Il Canaletto: Il Canal Grande da Campo San Vio presso il Ponte di Rialto

Il Canaletto: Il canal grande da campo San Vio presso il ponte di Rialto
Il Canaletto: Il canal grande da campo San Vio presso il ponte di Rialto  cm. 144 x 207, Venezia, Ca’ Rezzonico.   Particolare 1,  234

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        Sull’opera: “Il Canal grande da campo San Vio presso il ponte di Rialto” è un dipinto autografo di Giovanni Antonio Canal detto il Canaletto, realizzato con tecnica ad olio su tela nel 1723, misura 144 x 207 cm. ed è custodito a Venezia, Ca’ Rezzonico proveniente dalla Collezionista Mario Crespi a Milano.

Questo tema viene spesso ripetuto dal Canaletto, con punti prospettici appena differenziati. La tela appartenne, insieme ad altre tre dello stesso arista (“Piazza San Marco”, 145 x 205, Fondazione Thyssen, Castagnola, Lugano; “Canal Grande”, 142 x 214, stessa Fondazione; “Rio dei Mendicanti”, 143 x 200, pagina successiva), al principe Josef Wenzet.

Per l’autografia del Canaletto, gli studiosi di Storia dell’arte si sono sempre espressi all’unanimità.

Anche per quanto riguarda la cronologia, gli studiosi si trovano concordi nell’assegnazione dell’anno 1723, se non qualche mese prima, quando Andrea Tirali stava realizzando la grande pavimentazione della piazza (fonti:Watson, 1949; Moschini, 1954; Rodolfo Pallucchini, 1960; Brandi. 1960).

Il Pallucchini, parlando delle tre tele, metteva in evidenza la relazione diretta con il gusto di Luca Carlevarijs (Udine, 1663 – Venezia,.1730)  per le macchiette: l’artista esegue “un teatro prospettico, un po’ anacolutico, occasione per un contrappunto chiaroscurale quanto mai gustoso e robusto” e continuava affermando che la “sensibilità di luce e di colore del tutto nuova” era diversa dalla pittura vedutista del Carlevarijs.

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