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La Pala di Fiesole di Beato Angelico

Beato Angelico: La pala di Fiesole

Beato Angelico: Pala di Fiesole, tavola centrale (212 X 237 cm.) Chiesa di San Domenico di Fiesole

Beato Angelico: La Pala di Fiesole di Beato Angelico

Beato Angelico: Pala di Fiesole
Beato Angelico: Pala di Fiesole, tavola centrale (212 X 237 cm.) Chiesa di San Domenico di Fiesole (foto da Wikimedia Commons).

Sull’opera: La “Pala di Fiesole” è una serie di dipinti autografi di Beato Angelico, realizzati con tecnica a tempera su tavola nel 1428-30. Quello raffigurato nella presente pagina (tavola centrale) misura 212 x 237 cm. ed è custodito nella chiesa di San Domenico di Fiesole.

L’opera in esame fu realizzata per essere destinata – come trittico impreziosito da cuspidi, pilastri decorati e predella – all’altar maggiore della chiesa di San Domenico a Fiesole.

Il complesso, così strutturato, nel 1501 fu sottoposto ad una radicale trasformazione ed impiegato come pala d’altare.

I lavori di mutamento furono portati avanti da Lorenzo di Credi (Firenze, 1459 – 1537) che agì direttamente nella portante struttura del trittico, smontandola e ricongiungendo gli scomparti in un unico pezzo. Vi aggiunse, nella parte alta, un pannello dipinto con tre archi a tutto sesto (i due laterali a cielo aperto con paesaggistica, mentre quello centrale con l’aggiunta di un baldacchino a completamento del trono della Madonna).

I pilastrini rimasero dipinti come in origine, ma con il passar del tempo persero forza e furono via via sostituiti con ridipinture.

La cornice fu completamente rinnovata. Le immagini dei santi, ancor oggi visibili nei pilastrini laterali – secondo Adolfo Venturi (Storia …. 1911) –  furono realizzate da un seguace di Lorenzo Monaco, mentre quelle alla base degli stessi pilastrini – secondo Mario Salmi – furono addirittura dipinti da un pittore orcagnesco del Trecento.

I tre scomparti, appartenenti alla predella che regge l’opera sul primo altare (prima cappella a sinistra) della chiesa di san Domenico, sono riproduzioni ottocentesche degli originali, che dal lontano 1860 furono trasferiti a Londra nella National Gallery.

Altri dipinti, sono attualmente esposti nei vari Musei, ma vengono considerati come parti di secondaria importanza seppur appartenenti alla pala dell’Angelico, dai quali sembra siano state tolte le caratteristiche originali nel corso delle manomissioni di cui sopra accennato

Per quanto riguarda l’autografia dell’Angelico, gli studiosi di Storia dell’arte si sono sempre espressi a favore, pur ammettendo probabili collaborazioni con altri artisti. La cronologia assegnata alla pala si aggira all’unanimità intorno al 1430.

MADONNA CON IL BAMBINO, ANGELI E QUATTRO SANTI: La composizione in esame (quella della foto) appartiene alla tavola centrale. I santi vengono identificati, da sinistra in: Tommaso d’Aquino, Barnaba, Domenico e Pietro martire.

Come sopra accennato, tali figure hanno subito rifacimenti a causa degli sconvolgimenti strutturali subiti dal complesso originale. Anche gli sfondi che circondavano le figure non sono più gli stessi, e la prospettiva delle nuove architetture non riesce a rispettare le loro proporzioni, rendendo i santi fuori misura.

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