Beato Angelico: Pala dell’Annunciazione (Prado)
Sull’opera: La “Pala dell’Annunciazione” è una serie di sei dipinti prevalentemente attribuiti a Beato Angelico, realizzati con tecnica tempera su tavola nel 1430-32, le cui misure sono: 154 x 194 cm. per la raffigurazione principale; 23 x 35 cm. (ciascuna), per le cinque raffigurazioni appartenenti alla predella. L’opera è custodita nel Museo del Prado a Madrid.
La pala in esame viene citata in entrambe le edizioni de “Le Vite” del Vasari (1550 e 1568) e ne “Il Riposo” del Borghini (1584), i cui autori l’avevano vista nella chiesa di San Domenico di Fiesole.
Nel 1611 venne acquistata dal duca Mario Farnese, e il vuoto lasciato dalla pala di Angelico fu occupato da un dipinto di Jacopo da Empoli.
Nel 1861 la pala dell’Annunciazione pervenne al Museo del Prado a Madrid.
Per quanto riguarda l’autografia, i dibattiti fra gli studiosi di storia dell’arte sono sempre stati molto accesi, e le discordanze si sono ripetute nell’arco dei secoli.
L’attribuzione all’Angelico, pur considerando aiuti nell’ambito della bottega, fu avanzata dalla Schottmuller, che la datava intorno al periodo 1430-1445; dallo Schneider, che l’assegnava all’artista dando invece una cronologia ben precisa, riferita al 1432; dal Berenson (con pentimento nel 1963); da Mario Salmi, che avanzava un periodo di esecuzione intorno ma non prima del 1436; da Berti, che indicava il triennio 1430-32. Negarono invece l’autografia all’Angelico van Marle, Bazin, Paolo Muratoff, Collobi Ragghianti (1950, indicando l’autografia di Zanobi Strozzi), Pope-Hennessy (anch’egli indicando lo Strozzi) e lo stesso Berenson (1963). Tuttavia, coloro che sostengono con decisione l’autografia dell’artista, eccetto la Schottmuller, riconoscono Zanobi Strozzi come il possibile coadiuvante.
Le dimensioni dei singoli dipinti sono quelle riportate nel sommario introduttivo, precisando che le cinque piccole raffigurazioni appartengono ad un unico supporto ligneo.
Sempre riguardo le piccole composizioni, da sinistra, incontriamo: la “Nascita e lo Sposalizio della Vergine”, la “Visitazione”, “l’Adorazione dei Magi”, la “Presentazione di Gesù al tempio”, i “Funerali della Vergine”.
Secondo molti studiosi – in considerazione della configurazione schematica dell’Annunciazione di Cortona – è possibile che a queste ‘narrazioni’ ne fossero state affiancate altre, racchiuse in due pannelli inseriti in basso ai pilastri laterali, come completamento della cornice originale.