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Nonostante la prevalente mancanza di espressività, le opere del Pittore di Midia testimoniano una profonda evoluzione nel settore decorativo, con evidenti risultati nella struttura compositiva: la scena di Faone con le lesbiche viene riproposta nell’idria di Firenze (Museo Archeologico) con lo stesso equilibrio nella composizione, arricchita un po’ troppo forzatamente da ghirlande e da numerosi e sproporzionati amorini.
L’eleganza e la sobrietà negli atteggiamenti delle figure sono di stampo puramente classico. Nell’idria di Londra, dove l’artista rappresenta la scena del “Ratto delle Leucippidi”, invece si respira un’atmosfera ben lungi dalla sobrietà, sia negli atteggiamenti che risultano più vivaci, sia nella composizione dove le figure danzanti sono dotate di movimento al limite dell’agitazione.
Qui l’affettazione ed il manierismo raggiungono una forza mai vista in precedenza: basti osservare gli ondulanti panneggi delle donne, ricchi di pieghe e svolazzanti nell’aria, oppure i cavalli librati nel vuoto che sembrano iniziare una ripidissima salita vincendo un terreno altamente cedevole, od ancora la maniera in cui le stesse donne tengono distanti dal corpo alcune parti libere del loro vestiario.
Quello che più sorprende di questo pittore – nelle decorazioni di vasi più grandi – è il tentativo, talvolta improprio, di conciliare una struttura compositiva di vaste proporzioni con integrazioni da motivi fascinosi e piuttosto manierati, in tematiche generalmente appartenenti alla miniaturistica.
Questo non accade nelle scene dell’Atena, della “Menade danzante”, della “Toilette campestre di Afrodite” rappresentate nell’idria di Carlsruhe e nella lekythos di Berlino, entrambe uscite dallo stesso laboratorio del Pittore di Midia, dove domina il classicismo più vero, nonostante la vivace scena delle baccanti in un secondo registro della stessa idria. Un classicismo questo che contiene, oltre che eleganza, naturalismo ed espressionismo, anche alte peculiarità decorative.
Dal laboratorio del Pittore di Midia ci arrivano molte testimonianze e quindi molti elementi per poter effettuare una giusta valutazione riguardo alle tecniche e all’espressività, soprattutto nelle opere più piccole che seguono una più coerente continuità, in armonia con le tematiche ed i linguaggi del periodo.
Nelle foto sotto riportate ed affiancate, sono rappresentati i particolari della scena “la toilette campestre di Afrodite” raffigurata in una lekythos (Berlino). La struttura compositiva è semplice e ben equilibrata, le figure hanno una linea aggraziata e gentile, l’ornamento floreale è ben morigerato.
Afrodite appare completamente nuda in un atteggiamento di certa rilassatezza, intenta alle cure del suo armonioso ed elegante corpo; in alto è assistita da un piccolo Eros pronto ad offrirle gli elementi necessari alle cure della sua bellezza, mentre di fronte a lei, la sua ninfa, in atteggiamento altrettanto sereno e spensierato, gioca con un piccolo animale.
Si osservi, nelle vesti di quest’ultima, l’armonia delle ondulazioni, la totale trasparenza, la delicata aderenza al corpo e il garbo armonioso delle linee che rendono tale evidenza. In uno spazio, molto spesso “non piano” come quello offerto dal campo della ceramica vascolare, e con tecniche limitate per la natura di quest’ultima, il livello raggiunto nella raffigurazione è il massimo che un pittore attico di ceramica possa desiderare.
L’eleganza e la bellezza dello stile decorativo, nel mondo della ceramica, in questo felice periodo dell’arte classica, non può essere trasferito con le più svariate tecniche senza sminuirne la bellezza ornamentale. Con molta probabilità i primi mosaici, con ciottoli in bianco e nero che si presenteranno in Grecia in un immediato futuro, in particolare quelli di Olinto, saranno ispirati dalla decorazione della ceramica attica.
Più tardi, nel periodo ellenistico, l’arte del mosaico potrà svilupparsi ulteriormente nell’arricchimento del suo cromatismo seguendo i linguaggi della grande pittura. Agli inizi del nuovo secolo (IV a. C.) inizierà la decadenza dell’arte ateniese che corrisponderà alla netta separazione tra l’arte della grande pittura e la decorazione dei vasi attici. Questo, insieme alla grande potenzialità artistica dei nostri pittori, favorirà la positiva evoluzione della pittura vascolare nella nostra penisola.
All’indice periodo classico: introduzione
Introduzione: cenni dal 480 a. C.
Correnti tradizionali nell’arte vascolare: tendenze
Una ripercussione della grande pittura: il grande influsso ..
La vetta più alta dello stile classico: dal 450 al 420 a.C.
Verso la pittura in policromia del vaso: più colori
La pittura in policromia nel vaso: si dipinge con più colori
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Ripercussioni della pittura nell’arte vascolare attica