Siamo ancora intorno al 430 a.C. e le tematiche funerarie fanno il loro ingresso nell’arte della ceramica attica, particolarmente in quella vascolare.
Gradualmente queste scene, raffigurate in policromia e con tecniche sempre più sviluppate (derivate dai grandi affreschi), diventano predominanti accentuando la peculiarità di questa particolare forma d’arte pittorica, che è tuttavia ancora restia a staccarsi dalle figure a tonalità rossa. Il “Pittore della Fiala” raffigura diverse scene funerarie con tecnica in policromia su alcuni lekythoi, dove Ermete prende in consegna la morta dinnanzi alla sua tomba.
Non tutta la scena che decora il vaso è completamente colorata e nelle zone dove il colore è mancante, prende forza il carattere lineare delle immagini, togliendo plasticità, vivacità e movimento. Ciononostante, gli sviluppi nell’arte della ceramica si fanno sentire, ed i risultati non tardano ad arrivare.
L’importanza della linea, come strumento di forte espressione, ha ancora molto valore e porta i pittori a nuove tendenze: nelle famose lekythoi decorate dal “Pittore del Canneto” si leggono le intenzioni dell’artista di usare forti accenti per dare forza espressiva alle immagini in pieno tormento, come nella figura femminile che assume posizioni contorte dovute alla sofferenza (il volto visto di profilo, la schiena in tre quarti e le gambe in tre quarti nel senso opposto, cioè quasi frontale), o in quella maschile seduta, il cui volto evidenzia un forte senso d’angoscia. Questi elementi sono tuttavia ancora dei casi abbastanza isolati.
Prendendo in considerazione gli atteggiamenti delle figure dei familiari e di altre persone che circondano i soggetti, vediamo che questi sono assai più contenuti e quindi più prossimi al convenzionale.
Ancora abbastanza sporadiche sono alcune tematiche del “Pittore di Thanatos”, nelle quali i volti delle immagini si caricano di forti accenti emotivi, conquistando allo stesso tempo un nuovo particolare tocco di realismo, che non si era mai riscontrato nella pittura vascolare.
Un isolato esempio è nella decorazione del lekythos custodito al British Museum di Londra, dove i geni funerari, Hipnos e Thanatos, trasportano il morto per la sua sepoltura. Per farsi un’idea globale di quello che è la pittura più corrispondente alle caratteristiche del periodo, bisogna osservare le lekithoi del “Pittore delle donne” che poco si scostano dalle tematiche e dalle tecniche della generalità dei pittori vascolari appartenenti all’età classica, nonostante la vitalità che si respira in alcune scene, come ad esempio in quella riportata nella foto sottostante, dove sono raffigurate con forza plastica, grazia ed eleganza due donne in atteggiamenti colmi di vitalità. I loro volti ripresi di profilo mostrano una dolce serenità in linea con il loro ruolo e hanno un tratto netto, semplice e deciso. Notasi, in entrambi i volti, la mancanza della curva nella congiunzione del naso con la fronte. Gli spazi colorati sono rigorosamente circondati dal tratto ma lasciano vedere (oltre che presupporre) anche ciò che sta dietro di esso, come si vede attraverso gli abiti delle due donne.
Salvo rari casi, la tematica e la tecnica decorativa della ceramica, ed in particolare quella dell’arte vascolare, per tutto il corso del V secolo a.C. non si allaccia ancora alla grande pittura parietale contemporanea.
Rarissimi sono i soggetti con le ombre che conferiscono plasticità e posizionamento nei vari piani spaziali, e mancante è la prospettiva. Non bisognerà attendere molto perché questo avvenga.
All’indice periodo classico: introduzione
Introduzione: cenni dal 480 a. C.
Correnti tradizionali nell’arte vascolare: tendenze
Una ripercussione della grande pittura: il grande influsso ..
La vetta più alta dello stile classico: 450 al 420 a.C.
Verso la pittura in policromia del vaso: più colori
Nasce l’espressionismo: tra il 420-400
Ripercussioni della pittura nell’arte vascolare attica
Il naturalismo entra nell’arte della ceramica attica
Lo stile fiorito attico nell’arte vascolare 1 Stile fiorito 2