Breve biografia di Duccio di Buoninsegna (Siena, intorno al 1255 – 1318-19)
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Breve biografia e cenni sulla vita artistica di Duccio di Buoninsegna
Le prime documentazioni sull’attività di Duccio
Risalgono al 1278 i primi documenti relativi alla vita del grande artista senese. Una ricevuta di pagamento per una serie di pitture decorative su alcune casse, andate perdute, destinate alla conservazione di documenti negli uffici del comune di Siena (Ufficio della Bicchierna).
Si suppone che Duccio sia nato intorno al 1255, dato lo scarso significato di detta committenza (più artigianale che artistica) che poteva essere stata ordinata, presumibilmente, ad un giovane ai suoi primi esordi. Altre due documentazioni (1279 – 80) seguono quella del 1278. Una relativa ad un altro lavoro per la Bicchierna, l’altra riguarda il pagamento di una multa per una misteriosa infrazione.
Duccio è conosciuto come un uomo indisciplinato, riluttante a prestare giuramento agli ordini dell’esercito del “Popolo” per azioni di guerra e collegato in qualche modo al mondo della stregoneria.
Per questo motivo non ha vita facile con la legge che gli infligge altre penalità. Nel 1285 accetta la sua prima importante committenza proveniente da Firenze, per la realizzazione di una grande tavola, richiesta dalla Compagnia dei Laudesi in S. Maria Novella.
I presunti trasferimenti di Duccio di Buoninsegna
I presunti spostamenti, ipotizzati dagli storici per motivare le varie componenti della sua formazione artistica, non sono documentati: è possibile che Duccio abbia soggiornato ad Assisi e a Roma, ma nulla porta a sostenere una sua permanenza in Medio Oriente o a Parigi, come citato in alcuni testi dove il “Duch de Sienne” potrebbe essere un suo omonimo, come pure anche il “Duch le Lombard”.
La pittura di Duccio
Il dipinto più certo a lui attribuito, nell’età giovanile, risulta essere quello della “Madonna di Crevole” attualmente custodito a Siena nel Museo dell’Opera. A questo seguono la “Madonna Ruccellai”, conservata alla Galleria degli Uffizi a Firenze e per molto tempo attribuita a Cimabue, la “Madonna dei francescani” conservata nella Pinacoteca di Siena, una vetrata nel duomo di Siena, la “Maestà di Berna” al kunstmuseum, la “Madonna con il Bambino insieme a sei angeli” a Perugia nella Galleria Nazionale.
Duccio e la Maestà per il Duomo di Siena
La sua opera più grande risulta essere la grande tavola con Maestà realizzata nel 1311 per il Duomo di Siena. Intorno al Settecento questa grande tavola è stata smembrata e le sue piccole parti si trovano nei musei di tutto il mondo, mentre la struttura principale si trova nel Museo dell’Opera di Siena.
L’analisi pittorica di questo grande capolavoro porta alla luce un artista dotato di grande capacità, profondo rinnovatore della pittura bizantina, molto attento alla natura ed al quotidiano, che riesce a rendere con successioni cromatiche di grande effetto.
Muore nel 1318 ma, un documento firmato dai figli, nel quale esprimono la rinuncia all’eredità paterna, lo farebbe risultare ancora in vita nel 1319. Due dei suoi sette figli diventeranno pittori.