Bronzino: Decorazione della Cappella di Eleonora da Toledo
Sull’opera: La “Decorazione della Cappella di Eleonora da Toledo” è una serie di affreschi autografi del Bronzino realizzati in un ambiente situato al secondo piano di Palazzo Vecchio (Firenze) che misura 490 x 385 m.. Il complesso pittorico fu eseguito intorno al 1540-45.
L’intera stesura pittorica venne realizzata dal Bronzino nella cappella di Eleonora da Toledo ubicata al secondo piano di Palazzo Vecchio a Firenze. L’opera venne commissionata dal marito di Eleonora, il duca di Firenze Cosimo de’ Medici, dopo il loro matrimonio, celebrato nell’estate del 1539.
Secondo il Vasari, la preferenza del duca di Firenze nel commissionare al Bronzino quel rilevante lavoro è da mettere in relazione, oltre che alla già confermata fama dell’artista, all’apprezzamento per gli addobbi dipinti in occasione delle nozze.
L’ambiente che ospita i bellissimi affreschi ha una superficie di soli 19 mq. (riferita al pavimento: 4,90 X 3,85 m.), è situato al secondo piano e si presenta completamente guarnito con dipinti a fresco a tematica sacra. Nella parete di fondo appare una Pietà (olio su tavola, 243 x 174 cm.) affiancata lateralmente da due elementi dell’Annunciazione, “L’angelo annunciante (olio su tavola, 152 x 55 cm.) e “La Vergine Annunciata” (olio su tavola, 152 x 55 cm.). I tre oli, sempre autografi dell’artista, furono certamente realizzati in un secondo tempo, soprattutto quelli relativi all’Annunciazione.
Nel soffitto, suddiviso in quattro scomparti da festoni vegetali con putti alla base, appaiono San Giovanni Evangelista, San Gerolamo penitente, San Francesco con fra’ Leone, e San Michele arcangelo. Al centro, in un ovale, viene raffigurato il simbolo della Trinità circondato da una ricca cornice floreale. Agli angoli delle pareti, nei pennacchi – insieme a mascheroni e panneggi – sono raffigurate entro tondi monocromatici le allegorie delle Virtù cardinali. Alle pareti, delimitate da pilastri simulati, appaiono (a partire dalla parete della Pietà): “Il Profeta David con la Sibilla Eritrea”, “Il Passaggio del Mar Rosso”, “L’Adorazione del serpente di bronzo”, “Mosè che la scaturire l’acqua dalla roccia”, “La Caduta della manna” e “Due Angioletti con calice e globo terrestre”.
La parte bassa delle pareti è decorata tutta in monocromia con elementi che fungono da balaustra, teste di cherubini e cartigli. Il ciclo — il solo impianto decorativo totalmente autografo del Bronzino — viene considerato dagli studiosi di storia dell’arte di tutti i tempi come uno dei “monumenti capitali del manierismo fiorentino” (fonte: Cox Rearick, “REA”, ed. 1971), specialmente in seguito a studi documentari e critici del secolo scorso che hanno anticipato il periodo di realizzazione di gran parte dei lavori agli anni 1541-45, rispetto a quello tradizionale, collegato al soggiorno romano del Bronzino negli anni 1545-50.
Da documentazioni certe (una serie di ricevute dell’artista, intestate al duca di Firenze, fra l’aprile 1542 e il dicembre 1544) si ricava che l’inizio dei lavori a fresco delle pareti è riferito al settembre 1541, mentre il termine dell’intera “Decorazione” è ascritta al 1546.
I vari affreschi della cappella:
Decorazione del soffitto: San Michele arcangelo vince il demonio la stigmatizzazione di San Francesco e frate Leone San Gerolamo penitente San Giovanni evangelista a Patmos), cm. 490 x 385.